Tax, Control Framework (TCF): guida operativa per i naviganti
A partire dagli anni 2000, si è assistito a livello internazionale ad una crescente attenzione verso forme di relazione più strutturate tra autorità fiscale e contribuenti, con l'obiettivo di anticipare il confronto su questioni fiscali rilevanti. In questo contesto si inserisce il Regime di Adempimento Collaborativo[1] (di seguito anche “Regime”), il quale si fonda sulla necessità per le organizzazioni di implementare un adeguato sistema di controllo interno del rischio fiscale, denominato Tax Control Framework (TCF), strumento attraverso il quale si ha l’opportunità di instaurare rapporti di fiducia e trasparenza tra Amministrazione finanziaria e contribuente, incrementando il livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti attraverso un approccio di controllo ex ante.
Novità legislative e potenziamento del Regime
La legge 9 agosto 2023, n. 111, recante “Delega al Governo per la riforma fiscale”, ha previsto un potenziamento del Regime di Adempimento Collaborativo, con l'obiettivo di ampliare la platea dei contribuenti eleggibili e rafforzare gli effetti premiali dell’istituto. In attuazione di tali previsioni, sono stati emanati il decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 221, e il successivo decreto legislativo 5 agosto 2024, n. 108, che hanno apportato significative modifiche alla disciplina originaria del Regime.
Il Tax Control Framework è un vero e proprio Sistema di gestione a prevenzione dei rischi finanziari, specie quelli fiscali
.
Soggetti ammessi al Regime
Il Regime di Adempimento Collaborativo è riservato a:
contribuenti con un volume di affari o di ricavi non inferiore a:
750 milioni di euro a decorrere dal 2024;
500 milioni di euro a decorrere dal 2026;
100 milioni di euro a decorrere dal 2028.
contribuenti appartenenti ad un gruppo di imprese, a condizione che almeno un soggetto del gruppo possieda i requisiti dimensionali sopra indicati e che il gruppo adotti un sistema integrato di gestione del rischio fiscale debitamente certificato.
imprese che intendono dare esecuzione alla risposta dell'Agenzia delle Entrate, fornita a seguito di istanza di interpello sui nuovi investimenti.
soggetti che fanno parte del Gruppo IVA di imprese già ammesse al Regime. È inoltre consentito l'ingresso nel Regime, anche per il soggetto appartenente al medesimo gruppo che svolga "funzioni di indirizzo" sul sistema di gestione del rischio fiscale, pur non in possesso dei requisiti dimensionali (c.d. "ingresso per trascinamento").
Tax Control Framework (TCF): elementi essenziali
Il TCF rappresenta l'insieme degli strumenti, delle strutture organizzative, delle norme e delle regole aziendali volti a consentire, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei rischi fiscali, una conduzione dell’impresa tale da minimizzare il rischio di operare in violazione di norme di natura tributaria, ovvero in contrasto con i principi o con le finalità dell'ordinamento8.
Gli elementi principali del TCF sono:
l’adozione di un documento di strategia fiscale da parte del Consiglio di amministrazione.
una mappatura dei rischi fiscali connessi rispetto ai processi aziendali.
una chiara attribuzione di ruoli e responsabilità alle persone responsabili di funzioni di controllo nell'ambito dell'impresa.
l’esistenza di procedure di rilevazione, misurazione e controllo del rischio fiscale, le quali devono essere conosciute ed efficacemente attuate.
lo svolgimento di efficaci attività di monitoraggio e controllo, almeno di secondo livello.
adozione di una “policy di gestione del rischio interpretativo”.
Come per ogni Sistema di controllo, la valutazione dei rischi è un elemento essenziale sul quale poggia tutto il Framework
Mappatura dei rischi fiscali
La mappatura dei rischi fiscali è un elemento centrale del TCF che consiste nell'individuazione dei rischi potenziali associati ai processi e alle attività aziendali, conosciuti o conoscibili al momento dell'implementazione del Framework. La mappatura deve contenere l’identificazione di eventuali opportunità di miglioramento del processo, con riferimento ai principali controlli, agli aspetti organizzativi, alle procedure e all'impianto normativo interno.
I rischi fiscali possono essere suddivisi in due categorie:
rischi fiscali di adempimento: sono i rischi di non eseguire correttamente gli adempimenti fiscali previsti dalla normativa.
rischi fiscali interpretativi: sono i rischi che attengono all’applicazione delle disposizioni fiscali e scaturiscono sia dalle incertezze ermeneutiche sulle fattispecie normative astratte, sia dall'incerta qualificazione dei casi di specie in rapporto ai presupposti normativi.
I rischi fiscali di adempimento devono essere riepilogati nella “Mappa dei rischi fiscali adempimento”, mentre i rischi fiscali interpretativi sono gestiti tramite una specifica procedura (“Policy di gestione del Rischio interpretativo”).
Integrazione con i principi contabili
Il legislatore ha inteso rafforzare i presidi sulla corretta applicazione degli standard contabili, promuovendo l’adozione di un TCF “integrato” con gli altri sistemi aziendali di gestione del rischio. In particolare, è previsto l'obbligo di mappatura dei rischi fiscali “derivanti dai principi contabili applicati dal contribuente”.
Tale standard si intende rispettato qualora il TCF risulti integrato con adeguati controlli in materia di informativa finanziaria-contabile, al fine di assicurare la corretta applicazione, da parte dell'impresa, dei principi contabili adottati.
Certificazione del TCF
La legge delega ha previsto la possibilità di “certificare” il TCF, al fine di favorire una maggiore affidabilità dello strumento e rafforzare gli effetti premiali connessi all’adesione al Regime. La certificazione è rilasciata da professionisti indipendenti iscritti all'albo degli avvocati o dei dottori commercialisti ed esperti contabili, che attestano la presenza di un efficace TCF, integrato anche in ordine alla mappatura dei rischi fiscali “derivanti dai principi contabili applicati dal contribuente”.
Attestazione dell'efficacia operativa del TCF
I soggetti già ammessi al Regime di Adempimento Collaborativo o che hanno presentato istanza antecedentemente alla data di entrata in vigore del decreto delegato n. 221/2023, non sono tenuti alla certificazione del TCF, ma sono comunque tenuti ad attestare l’efficacia operativa del sistema di gestione del rischio fiscale. Tale attestazione, rilasciata dai professionisti abilitati alla certificazione, concerne l'avvenuto svolgimento, da parte dell'impresa, di procedure di test finalizzate a verificare che i controlli implementati abbiano operato in maniera continuativa e siano stati effettivamente svolti in maniera corretta.
Linee Guida per la redazione del TCM e per la certificazione del TCF
L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato le “Linee Guida per la redazione del documento che disciplina il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (c.d. Tax Compliance Model - TCM) e per la relativa certificazione”, al fine di favorire la transizione da un “Modello aperto” a un modello “Certificato”. Le Linee Guida forniscono indicazioni operative per la costruzione e l’aggiornamento di un TCF che rispetti i requisiti minimi previsti e per la sua certificazione.
Strumenti e canali di comunicazione
Nell’ambito del TCF, è fondamentale prevedere canali di segnalazione interna, che consentano una comunicazione anonima e confidenziale di eventuali comportamenti infedeli o in contrasto con le disposizioni del codice etico.
Osservazioni finali
Il Regime di Adempimento Collaborativo rappresenta un’opportunità per le imprese di instaurare un rapporto di fiducia e trasparenza con l’Amministrazione finanziaria, ottenendo un maggior grado di certezza sulle questioni fiscali rilevanti. L’implementazione di un efficace TCF, certificato o attestato, è un elemento imprescindibile per l'accesso e il mantenimento del Regime. Le “Linee Guida per la redazione del documento che disciplina il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale” pubblicate dall'Agenzia delle Entrate rappresentano un valido strumento per la costruzione e l'aggiornamento del TCF, in linea con le novità legislative e le best practices in materia di gestione del rischio fiscale.
Oikon Consulting, grazie all’esperienza maturata dai propri Partner su tematiche fiscali, contabili ed organizzative ha già implementato un proprio Framework sulla gestione del rischio fiscale che mette, su richiesta (info@oikonconsulting.it) a disposizione in versione draft ai propri clienti e agli interessati.
Nel prossimo mese di aprile, Oikon promuoverà l’organizzazione di una tavola rotonda per mettere a fattor comune con clienti ed interessati, la metodologia con la quale ha strutturato un proprio Framework per la gestione dei rischi fiscali, che può essere adattato al contesto di riferimento aziendale. Vi terremo aggiornati nei prossimi giorni sull’iniziativa.
TCF Movies
Cosa aspetti a partecipare al nostro evento di aprile 2025 sul Tax Control Framework?
Ti mostreremo come implementarlo in azienda!
[1] Introdotto in Italia con il decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 128.